I 365 primi maggio dei preti

I 365 primi maggio dei preti

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La storia cantata: La festa del lavoro (1 Maggio 1886)

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Il mondo degli stolidi ci guarda con stupor credendo che la chierica distrugga il buon umnor Invece che la chierica permette d'ingrassar a quel che il sacerdozio sa bene interpretar Ciri ciricin per amor divin ciricin ciricin vengan quattrin ciri ciricin oh che bel mestier senza fatica ognor mangiare e ber Il contadino stupido pretente lavorar otto ore e otto spassarsela e otto riposar E' questa una teorica pericolosa assai che il prete prudentissimo non applicherà mai Ciri ciricin nel nostro mestier sono otto per riposo son otto per il ber ciri ciricin ed otto per mangiar orario più gradito non si può trovar Tutti i mariti sentono per noi grande pietà pensando a quel che chiamasi voto di castità Ma come intender debbasi quel voto original lo imparan le loro femmine dentro al confessional Ciri ciricin oh che bel mestiere senza fatica ognor mangiare e ber ciri ciricin oh che carneval poter cambiare di moglie a ogni quaresimal
Fonte
Settimelli Leoncarlo, Falavolti Laura, Canti satirici anticlericali, Roma, Savelli, 1976
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