Lamento per la guerra

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Quando nel millenovecentoquaranta spuntò l'alba di quel giorno fatale era di giugno e non ci dié speranza, ché la notizia fu tanto brutale; e quella sera, ahimé, ci si annunciò la guerra dichiarata tra le varie nazion. Da tempo tutti si sperava invano che tal notizia fosse risparmiata, ma tutto il mondo lavorava in pieno, anche l'Italia si era preparata; quando nei fronti di cielo, terra e mar tutto è in un terrore dal gran cannoneggiar. Ma quante madri intanto stan piangendo pei loro figli là tanto lontani! e mentre mesi ed anni stan passando pene e dolori attaccano pian piano; in tutto il mondo oggi si sente dir che questa grande guerra ci farà ben soffrir. Qualche notizia intanto sta arrivando dei nostri figli, amici oppur fratelli e tutti i nostri cuori palpitando leggono quelle frasi brutte o belle; così alle volte si vedono arrivar terribili notizie da non poté affrontar. Infatti a tante madri sventurate venivano a mancare i proprii figli e tal notizie ed anzi dolorose, sapendo di aver perso i loro gigli; povere madri, in mezzo a quel dolor, dovran subire ancora altre tribolazion! Intanto di lontano si avvicina tutto il conflitto della grande guerra e mentre città e paesi già macìna migliaia di person giaciono a terra: è l'aviazion che passa con terror senza misericordia sulla popolazion. Ma non bastando ancor quel gastigo: destino volle il fronte far passare, mitra, fucil, cannone nel ripiego purtroppo a tutti ci toccò sentire, le nostre case dovettono subir gli sfregi dei Tedeschi e dei repubblichin. Ma finalmente anco' ci ha liberati da quel martirio de quegli assassini, dove un inferno tutti abbiam passato cogli innocenti dei nostri bambini; forse il destino mai più non fu crudel così di tanta strage in tutto il mondo inter. Or che la pace infine è ritornata, in cuor la gioia ci infonde speranza, ma per l'umanità va ricordata che l'avvenir sia stretto in fratellanza. Così, ogni cuore, vivendo in piena fé, rimargina le piaghe che ognuno porta in sé.
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