Le quattro stagioni
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Ecco è l'aprile, il fiore della vita
l'aria l'è piena o di soavi odor
scorgo lontano tra l'erba ch'è fiorita
due che s'amano, sono confusi nell'amor.
O degli uccelli amo lo sgorgheggiar
là sugli alberi e tra la verdura
amo coi piedi calpestar
quel che produce la natura.
Quando scorgo quel sentier
che mi conduce dov'io bramo
tutti i miei sogni i miei pensier
volano verso colei ch'io amo.
E nell'estate il caldo soffocante
nell'officina ci sta il buon lavorator
pien di fatica e di sudor grondante
mentre il borghese lui disprezza il suo sudor.
O del martello amo lo smartellar
sull'incudine nell'officina
amo il gallo canticchiar
con la sua sveglia matutina.
Quando penso che il mio ben
tra le mie braccia s'addormenta
chino il mio capo sul suo sen
vorrei saperla sempre contenta.
E nell'autunno cadono le foglie morte
le mie speranze con loro se ne van.
Vorrei morir per non veder più niente
ma poi mi pento, dico: Sarebbe una viltà.
Amo dell'uva il vendemmiar
con i suoi canti d'allegria
amo il vino spumeggiar
in mezzo ai canti all'osteria.
Quando penso nel mio cuor
alla mia piccola lontana
cade una lacrima dal cuor
triste risuona una campana.
Ecco l'inverno, cade la neve bianca
e bianchi i tetti i camin son lì a fumar.
Quel casolare anche di legna manca
tutto è silenzio fuori che i marosi al mar.
Amo l'onda spumeggiar
contro lo scoglio che la spezza
amo il fulmine tuonar
nel fragor della tempesta.
Quando son presso di te
mi sento il cuore in armonia
sento di amarti non so che
sento di amarti alla follia.
Or son vent'anni in questa oscura cella
dimenticato da colei che amo ancor.
Se ci ripenso io perdo la favella
con il pensar a quel mio soave amor.
Amo la notte lo ascoltar
il passo della sentinella
amo la luna salutar
quando rischiara la mia cella.
Quando penso all'avvenir
alla mia libertà perduta
vorrei baciarla e poi morir
mentr'ella dorme, a l'insaputa.
Dom Sol7 Dom
Ecco è l'aprile, il fiore della vita
Sol7 Dom
l'aria l'è piena o di soavi odor
Sol7 Dom
scorgo lontano tra l'erba ch'è fiorita
Sol7 Do
due che s'amano, sono confusi nell'amor.
O degli uccelli amo lo sgorgheggiar
Sol7
là sugli alberi e tra la verdura
amo coi piedi calpestar
Do
quel che produce la natura.
Quando scorgo quel sentier
Sol7
che mi conduce dov'io bramo
Do
tutti i miei sogni i miei pensier
Sol7 Do
volano verso colei ch'io amo.
E nell'estate il caldo soffocante
nell'officina ci sta il buon lavorator
pien di fatica e di sudor grondante
mentre il borghese lui disprezza il suo sudor.
O del martello amo lo smartellar
sull'incudine nell'officina
amo il gallo canticchiar
con la sua sveglia matutina.
Quando penso che il mio ben
tra le mie braccia s'addormenta
chino il mio capo sul suo sen
vorrei saperla sempre contenta.
E nell'autunno cadono le foglie morte
le mie speranze con loro se ne van.
Vorrei morir per non veder più niente
ma poi mi pento, dico: Sarebbe una viltà.
Amo dell'uva il vendemmiar
con i suoi canti d'allegria
amo il vino spumeggiar
in mezzo ai canti all'osteria.
Quando penso nel mio cuor
alla mia piccola lontana
cade una lacrima dal cuor
triste risuona una campana.
Ecco l'inverno, cade la neve bianca
e bianchi i tetti i camin son lì a fumar.
Quel casolare anche di legna manca
tutto è silenzio fuori che i marosi al mar.
Amo l'onda spumeggiar
contro lo scoglio che la spezza
amo il fulmine tuonar
nel fragor della tempesta.
Quando son presso di te
mi sento il cuore in armonia
sento di amarti non so che
sento di amarti alla follia.
Or son vent'anni in questa oscura cella
dimenticato da colei che amo ancor.
Se ci ripenso io perdo la favella
con il pensar a quel mio soave amor.
Amo la notte lo ascoltar
il passo della sentinella
amo la luna salutar
quando rischiara la mia cella.
Quando penso all'avvenir
alla mia libertà perduta
vorrei baciarla e poi morir
mentr'ella dorme, a l'insaputa.
Do#m Sol#7 Do#m
Ecco è l'aprile, il fiore della vita
Sol#7 Do#m
l'aria l'è piena o di soavi odor
Sol#7 Do#m
scorgo lontano tra l'erba ch'è fiorita
Sol#7 Do#
due che s'amano, sono confusi nell'amor.
O degli uccelli amo lo sgorgheggiar
Sol#7
là sugli alberi e tra la verdura
amo coi piedi calpestar
Do#
quel che produce la natura.
Quando scorgo quel sentier
Sol#7
che mi conduce dov'io bramo
Do#
tutti i miei sogni i miei pensier
Sol#7 Do#
volano verso colei ch'io amo.
E nell'estate il caldo soffocante
nell'officina ci sta il buon lavorator
pien di fatica e di sudor grondante
mentre il borghese lui disprezza il suo sudor.
O del martello amo lo smartellar
sull'incudine nell'officina
amo il gallo canticchiar
con la sua sveglia matutina.
Quando penso che il mio ben
tra le mie braccia s'addormenta
chino il mio capo sul suo sen
vorrei saperla sempre contenta.
E nell'autunno cadono le foglie morte
le mie speranze con loro se ne van.
Vorrei morir per non veder più niente
ma poi mi pento, dico: Sarebbe una viltà.
Amo dell'uva il vendemmiar
con i suoi canti d'allegria
amo il vino spumeggiar
in mezzo ai canti all'osteria.
Quando penso nel mio cuor
alla mia piccola lontana
cade una lacrima dal cuor
triste risuona una campana.
Ecco l'inverno, cade la neve bianca
e bianchi i tetti i camin son lì a fumar.
Quel casolare anche di legna manca
tutto è silenzio fuori che i marosi al mar.
Amo l'onda spumeggiar
contro lo scoglio che la spezza
amo il fulmine tuonar
nel fragor della tempesta.
Quando son presso di te
mi sento il cuore in armonia
sento di amarti non so che
sento di amarti alla follia.
Or son vent'anni in questa oscura cella
dimenticato da colei che amo ancor.
Se ci ripenso io perdo la favella
con il pensar a quel mio soave amor.
Amo la notte lo ascoltar
il passo della sentinella
amo la luna salutar
quando rischiara la mia cella.
Quando penso all'avvenir
alla mia libertà perduta
vorrei baciarla e poi morir
mentr'ella dorme, a l'insaputa.
Rem La7 Rem
Ecco è l'aprile, il fiore della vita
La7 Rem
l'aria l'è piena o di soavi odor
La7 Rem
scorgo lontano tra l'erba ch'è fiorita
La7 Re
due che s'amano, sono confusi nell'amor.
O degli uccelli amo lo sgorgheggiar
La7
là sugli alberi e tra la verdura
amo coi piedi calpestar
Re
quel che produce la natura.
Quando scorgo quel sentier
La7
che mi conduce dov'io bramo
Re
tutti i miei sogni i miei pensier
La7 Re
volano verso colei ch'io amo.
E nell'estate il caldo soffocante
nell'officina ci sta il buon lavorator
pien di fatica e di sudor grondante
mentre il borghese lui disprezza il suo sudor.
O del martello amo lo smartellar
sull'incudine nell'officina
amo il gallo canticchiar
con la sua sveglia matutina.
Quando penso che il mio ben
tra le mie braccia s'addormenta
chino il mio capo sul suo sen
vorrei saperla sempre contenta.
E nell'autunno cadono le foglie morte
le mie speranze con loro se ne van.
Vorrei morir per non veder più niente
ma poi mi pento, dico: Sarebbe una viltà.
Amo dell'uva il vendemmiar
con i suoi canti d'allegria
amo il vino spumeggiar
in mezzo ai canti all'osteria.
Quando penso nel mio cuor
alla mia piccola lontana
cade una lacrima dal cuor
triste risuona una campana.
Ecco l'inverno, cade la neve bianca
e bianchi i tetti i camin son lì a fumar.
Quel casolare anche di legna manca
tutto è silenzio fuori che i marosi al mar.
Amo l'onda spumeggiar
contro lo scoglio che la spezza
amo il fulmine tuonar
nel fragor della tempesta.
Quando son presso di te
mi sento il cuore in armonia
sento di amarti non so che
sento di amarti alla follia.
Or son vent'anni in questa oscura cella
dimenticato da colei che amo ancor.
Se ci ripenso io perdo la favella
con il pensar a quel mio soave amor.
Amo la notte lo ascoltar
il passo della sentinella
amo la luna salutar
quando rischiara la mia cella.
Quando penso all'avvenir
alla mia libertà perduta
vorrei baciarla e poi morir
mentr'ella dorme, a l'insaputa.
Re#m Sib7 Re#m
Ecco è l'aprile, il fiore della vita
Sib7 Re#m
l'aria l'è piena o di soavi odor
Sib7 Re#m
scorgo lontano tra l'erba ch'è fiorita
Sib7 Re#
due che s'amano, sono confusi nell'amor.
O degli uccelli amo lo sgorgheggiar
Sib7
là sugli alberi e tra la verdura
amo coi piedi calpestar
Re#
quel che produce la natura.
Quando scorgo quel sentier
Sib7
che mi conduce dov'io bramo
Re#
tutti i miei sogni i miei pensier
Sib7 Re#
volano verso colei ch'io amo.
E nell'estate il caldo soffocante
nell'officina ci sta il buon lavorator
pien di fatica e di sudor grondante
mentre il borghese lui disprezza il suo sudor.
O del martello amo lo smartellar
sull'incudine nell'officina
amo il gallo canticchiar
con la sua sveglia matutina.
Quando penso che il mio ben
tra le mie braccia s'addormenta
chino il mio capo sul suo sen
vorrei saperla sempre contenta.
E nell'autunno cadono le foglie morte
le mie speranze con loro se ne van.
Vorrei morir per non veder più niente
ma poi mi pento, dico: Sarebbe una viltà.
Amo dell'uva il vendemmiar
con i suoi canti d'allegria
amo il vino spumeggiar
in mezzo ai canti all'osteria.
Quando penso nel mio cuor
alla mia piccola lontana
cade una lacrima dal cuor
triste risuona una campana.
Ecco l'inverno, cade la neve bianca
e bianchi i tetti i camin son lì a fumar.
Quel casolare anche di legna manca
tutto è silenzio fuori che i marosi al mar.
Amo l'onda spumeggiar
contro lo scoglio che la spezza
amo il fulmine tuonar
nel fragor della tempesta.
Quando son presso di te
mi sento il cuore in armonia
sento di amarti non so che
sento di amarti alla follia.
Or son vent'anni in questa oscura cella
dimenticato da colei che amo ancor.
Se ci ripenso io perdo la favella
con il pensar a quel mio soave amor.
Amo la notte lo ascoltar
il passo della sentinella
amo la luna salutar
quando rischiara la mia cella.
Quando penso all'avvenir
alla mia libertà perduta
vorrei baciarla e poi morir
mentr'ella dorme, a l'insaputa.
Mim Si7 Mim
Ecco è l'aprile, il fiore della vita
Si7 Mim
l'aria l'è piena o di soavi odor
Si7 Mim
scorgo lontano tra l'erba ch'è fiorita
Si7 Mi
due che s'amano, sono confusi nell'amor.
O degli uccelli amo lo sgorgheggiar
Si7
là sugli alberi e tra la verdura
amo coi piedi calpestar
Mi
quel che produce la natura.
Quando scorgo quel sentier
Si7
che mi conduce dov'io bramo
Mi
tutti i miei sogni i miei pensier
Si7 Mi
volano verso colei ch'io amo.
E nell'estate il caldo soffocante
nell'officina ci sta il buon lavorator
pien di fatica e di sudor grondante
mentre il borghese lui disprezza il suo sudor.
O del martello amo lo smartellar
sull'incudine nell'officina
amo il gallo canticchiar
con la sua sveglia matutina.
Quando penso che il mio ben
tra le mie braccia s'addormenta
chino il mio capo sul suo sen
vorrei saperla sempre contenta.
E nell'autunno cadono le foglie morte
le mie speranze con loro se ne van.
Vorrei morir per non veder più niente
ma poi mi pento, dico: Sarebbe una viltà.
Amo dell'uva il vendemmiar
con i suoi canti d'allegria
amo il vino spumeggiar
in mezzo ai canti all'osteria.
Quando penso nel mio cuor
alla mia piccola lontana
cade una lacrima dal cuor
triste risuona una campana.
Ecco l'inverno, cade la neve bianca
e bianchi i tetti i camin son lì a fumar.
Quel casolare anche di legna manca
tutto è silenzio fuori che i marosi al mar.
Amo l'onda spumeggiar
contro lo scoglio che la spezza
amo il fulmine tuonar
nel fragor della tempesta.
Quando son presso di te
mi sento il cuore in armonia
sento di amarti non so che
sento di amarti alla follia.
Or son vent'anni in questa oscura cella
dimenticato da colei che amo ancor.
Se ci ripenso io perdo la favella
con il pensar a quel mio soave amor.
Amo la notte lo ascoltar
il passo della sentinella
amo la luna salutar
quando rischiara la mia cella.
Quando penso all'avvenir
alla mia libertà perduta
vorrei baciarla e poi morir
mentr'ella dorme, a l'insaputa.
Fam Do7 Fam
Ecco è l'aprile, il fiore della vita
Do7 Fam
l'aria l'è piena o di soavi odor
Do7 Fam
scorgo lontano tra l'erba ch'è fiorita
Do7 Fa
due che s'amano, sono confusi nell'amor.
O degli uccelli amo lo sgorgheggiar
Do7
là sugli alberi e tra la verdura
amo coi piedi calpestar
Fa
quel che produce la natura.
Quando scorgo quel sentier
Do7
che mi conduce dov'io bramo
Fa
tutti i miei sogni i miei pensier
Do7 Fa
volano verso colei ch'io amo.
E nell'estate il caldo soffocante
nell'officina ci sta il buon lavorator
pien di fatica e di sudor grondante
mentre il borghese lui disprezza il suo sudor.
O del martello amo lo smartellar
sull'incudine nell'officina
amo il gallo canticchiar
con la sua sveglia matutina.
Quando penso che il mio ben
tra le mie braccia s'addormenta
chino il mio capo sul suo sen
vorrei saperla sempre contenta.
E nell'autunno cadono le foglie morte
le mie speranze con loro se ne van.
Vorrei morir per non veder più niente
ma poi mi pento, dico: Sarebbe una viltà.
Amo dell'uva il vendemmiar
con i suoi canti d'allegria
amo il vino spumeggiar
in mezzo ai canti all'osteria.
Quando penso nel mio cuor
alla mia piccola lontana
cade una lacrima dal cuor
triste risuona una campana.
Ecco l'inverno, cade la neve bianca
e bianchi i tetti i camin son lì a fumar.
Quel casolare anche di legna manca
tutto è silenzio fuori che i marosi al mar.
Amo l'onda spumeggiar
contro lo scoglio che la spezza
amo il fulmine tuonar
nel fragor della tempesta.
Quando son presso di te
mi sento il cuore in armonia
sento di amarti non so che
sento di amarti alla follia.
Or son vent'anni in questa oscura cella
dimenticato da colei che amo ancor.
Se ci ripenso io perdo la favella
con il pensar a quel mio soave amor.
Amo la notte lo ascoltar
il passo della sentinella
amo la luna salutar
quando rischiara la mia cella.
Quando penso all'avvenir
alla mia libertà perduta
vorrei baciarla e poi morir
mentr'ella dorme, a l'insaputa.
Fa#m Do#7 Fa#m
Ecco è l'aprile, il fiore della vita
Do#7 Fa#m
l'aria l'è piena o di soavi odor
Do#7 Fa#m
scorgo lontano tra l'erba ch'è fiorita
Do#7 Fa#
due che s'amano, sono confusi nell'amor.
O degli uccelli amo lo sgorgheggiar
Do#7
là sugli alberi e tra la verdura
amo coi piedi calpestar
Fa#
quel che produce la natura.
Quando scorgo quel sentier
Do#7
che mi conduce dov'io bramo
Fa#
tutti i miei sogni i miei pensier
Do#7 Fa#
volano verso colei ch'io amo.
E nell'estate il caldo soffocante
nell'officina ci sta il buon lavorator
pien di fatica e di sudor grondante
mentre il borghese lui disprezza il suo sudor.
O del martello amo lo smartellar
sull'incudine nell'officina
amo il gallo canticchiar
con la sua sveglia matutina.
Quando penso che il mio ben
tra le mie braccia s'addormenta
chino il mio capo sul suo sen
vorrei saperla sempre contenta.
E nell'autunno cadono le foglie morte
le mie speranze con loro se ne van.
Vorrei morir per non veder più niente
ma poi mi pento, dico: Sarebbe una viltà.
Amo dell'uva il vendemmiar
con i suoi canti d'allegria
amo il vino spumeggiar
in mezzo ai canti all'osteria.
Quando penso nel mio cuor
alla mia piccola lontana
cade una lacrima dal cuor
triste risuona una campana.
Ecco l'inverno, cade la neve bianca
e bianchi i tetti i camin son lì a fumar.
Quel casolare anche di legna manca
tutto è silenzio fuori che i marosi al mar.
Amo l'onda spumeggiar
contro lo scoglio che la spezza
amo il fulmine tuonar
nel fragor della tempesta.
Quando son presso di te
mi sento il cuore in armonia
sento di amarti non so che
sento di amarti alla follia.
Or son vent'anni in questa oscura cella
dimenticato da colei che amo ancor.
Se ci ripenso io perdo la favella
con il pensar a quel mio soave amor.
Amo la notte lo ascoltar
il passo della sentinella
amo la luna salutar
quando rischiara la mia cella.
Quando penso all'avvenir
alla mia libertà perduta
vorrei baciarla e poi morir
mentr'ella dorme, a l'insaputa.
Solm Re7 Solm
Ecco è l'aprile, il fiore della vita
Re7 Solm
l'aria l'è piena o di soavi odor
Re7 Solm
scorgo lontano tra l'erba ch'è fiorita
Re7 Sol
due che s'amano, sono confusi nell'amor.
O degli uccelli amo lo sgorgheggiar
Re7
là sugli alberi e tra la verdura
amo coi piedi calpestar
Sol
quel che produce la natura.
Quando scorgo quel sentier
Re7
che mi conduce dov'io bramo
Sol
tutti i miei sogni i miei pensier
Re7 Sol
volano verso colei ch'io amo.
E nell'estate il caldo soffocante
nell'officina ci sta il buon lavorator
pien di fatica e di sudor grondante
mentre il borghese lui disprezza il suo sudor.
O del martello amo lo smartellar
sull'incudine nell'officina
amo il gallo canticchiar
con la sua sveglia matutina.
Quando penso che il mio ben
tra le mie braccia s'addormenta
chino il mio capo sul suo sen
vorrei saperla sempre contenta.
E nell'autunno cadono le foglie morte
le mie speranze con loro se ne van.
Vorrei morir per non veder più niente
ma poi mi pento, dico: Sarebbe una viltà.
Amo dell'uva il vendemmiar
con i suoi canti d'allegria
amo il vino spumeggiar
in mezzo ai canti all'osteria.
Quando penso nel mio cuor
alla mia piccola lontana
cade una lacrima dal cuor
triste risuona una campana.
Ecco l'inverno, cade la neve bianca
e bianchi i tetti i camin son lì a fumar.
Quel casolare anche di legna manca
tutto è silenzio fuori che i marosi al mar.
Amo l'onda spumeggiar
contro lo scoglio che la spezza
amo il fulmine tuonar
nel fragor della tempesta.
Quando son presso di te
mi sento il cuore in armonia
sento di amarti non so che
sento di amarti alla follia.
Or son vent'anni in questa oscura cella
dimenticato da colei che amo ancor.
Se ci ripenso io perdo la favella
con il pensar a quel mio soave amor.
Amo la notte lo ascoltar
il passo della sentinella
amo la luna salutar
quando rischiara la mia cella.
Quando penso all'avvenir
alla mia libertà perduta
vorrei baciarla e poi morir
mentr'ella dorme, a l'insaputa.
Sol#m Re#7 Sol#m
Ecco è l'aprile, il fiore della vita
Re#7 Sol#m
l'aria l'è piena o di soavi odor
Re#7 Sol#m
scorgo lontano tra l'erba ch'è fiorita
Re#7 Sol#
due che s'amano, sono confusi nell'amor.
O degli uccelli amo lo sgorgheggiar
Re#7
là sugli alberi e tra la verdura
amo coi piedi calpestar
Sol#
quel che produce la natura.
Quando scorgo quel sentier
Re#7
che mi conduce dov'io bramo
Sol#
tutti i miei sogni i miei pensier
Re#7 Sol#
volano verso colei ch'io amo.
E nell'estate il caldo soffocante
nell'officina ci sta il buon lavorator
pien di fatica e di sudor grondante
mentre il borghese lui disprezza il suo sudor.
O del martello amo lo smartellar
sull'incudine nell'officina
amo il gallo canticchiar
con la sua sveglia matutina.
Quando penso che il mio ben
tra le mie braccia s'addormenta
chino il mio capo sul suo sen
vorrei saperla sempre contenta.
E nell'autunno cadono le foglie morte
le mie speranze con loro se ne van.
Vorrei morir per non veder più niente
ma poi mi pento, dico: Sarebbe una viltà.
Amo dell'uva il vendemmiar
con i suoi canti d'allegria
amo il vino spumeggiar
in mezzo ai canti all'osteria.
Quando penso nel mio cuor
alla mia piccola lontana
cade una lacrima dal cuor
triste risuona una campana.
Ecco l'inverno, cade la neve bianca
e bianchi i tetti i camin son lì a fumar.
Quel casolare anche di legna manca
tutto è silenzio fuori che i marosi al mar.
Amo l'onda spumeggiar
contro lo scoglio che la spezza
amo il fulmine tuonar
nel fragor della tempesta.
Quando son presso di te
mi sento il cuore in armonia
sento di amarti non so che
sento di amarti alla follia.
Or son vent'anni in questa oscura cella
dimenticato da colei che amo ancor.
Se ci ripenso io perdo la favella
con il pensar a quel mio soave amor.
Amo la notte lo ascoltar
il passo della sentinella
amo la luna salutar
quando rischiara la mia cella.
Quando penso all'avvenir
alla mia libertà perduta
vorrei baciarla e poi morir
mentr'ella dorme, a l'insaputa.
Lam Mi7 Lam
Ecco è l'aprile, il fiore della vita
Mi7 Lam
l'aria l'è piena o di soavi odor
Mi7 Lam
scorgo lontano tra l'erba ch'è fiorita
Mi7 La
due che s'amano, sono confusi nell'amor.
O degli uccelli amo lo sgorgheggiar
Mi7
là sugli alberi e tra la verdura
amo coi piedi calpestar
La
quel che produce la natura.
Quando scorgo quel sentier
Mi7
che mi conduce dov'io bramo
La
tutti i miei sogni i miei pensier
Mi7 La
volano verso colei ch'io amo.
E nell'estate il caldo soffocante
nell'officina ci sta il buon lavorator
pien di fatica e di sudor grondante
mentre il borghese lui disprezza il suo sudor.
O del martello amo lo smartellar
sull'incudine nell'officina
amo il gallo canticchiar
con la sua sveglia matutina.
Quando penso che il mio ben
tra le mie braccia s'addormenta
chino il mio capo sul suo sen
vorrei saperla sempre contenta.
E nell'autunno cadono le foglie morte
le mie speranze con loro se ne van.
Vorrei morir per non veder più niente
ma poi mi pento, dico: Sarebbe una viltà.
Amo dell'uva il vendemmiar
con i suoi canti d'allegria
amo il vino spumeggiar
in mezzo ai canti all'osteria.
Quando penso nel mio cuor
alla mia piccola lontana
cade una lacrima dal cuor
triste risuona una campana.
Ecco l'inverno, cade la neve bianca
e bianchi i tetti i camin son lì a fumar.
Quel casolare anche di legna manca
tutto è silenzio fuori che i marosi al mar.
Amo l'onda spumeggiar
contro lo scoglio che la spezza
amo il fulmine tuonar
nel fragor della tempesta.
Quando son presso di te
mi sento il cuore in armonia
sento di amarti non so che
sento di amarti alla follia.
Or son vent'anni in questa oscura cella
dimenticato da colei che amo ancor.
Se ci ripenso io perdo la favella
con il pensar a quel mio soave amor.
Amo la notte lo ascoltar
il passo della sentinella
amo la luna salutar
quando rischiara la mia cella.
Quando penso all'avvenir
alla mia libertà perduta
vorrei baciarla e poi morir
mentr'ella dorme, a l'insaputa.
Sibm Fa7 Sibm
Ecco è l'aprile, il fiore della vita
Fa7 Sibm
l'aria l'è piena o di soavi odor
Fa7 Sibm
scorgo lontano tra l'erba ch'è fiorita
Fa7 Sib
due che s'amano, sono confusi nell'amor.
O degli uccelli amo lo sgorgheggiar
Fa7
là sugli alberi e tra la verdura
amo coi piedi calpestar
Sib
quel che produce la natura.
Quando scorgo quel sentier
Fa7
che mi conduce dov'io bramo
Sib
tutti i miei sogni i miei pensier
Fa7 Sib
volano verso colei ch'io amo.
E nell'estate il caldo soffocante
nell'officina ci sta il buon lavorator
pien di fatica e di sudor grondante
mentre il borghese lui disprezza il suo sudor.
O del martello amo lo smartellar
sull'incudine nell'officina
amo il gallo canticchiar
con la sua sveglia matutina.
Quando penso che il mio ben
tra le mie braccia s'addormenta
chino il mio capo sul suo sen
vorrei saperla sempre contenta.
E nell'autunno cadono le foglie morte
le mie speranze con loro se ne van.
Vorrei morir per non veder più niente
ma poi mi pento, dico: Sarebbe una viltà.
Amo dell'uva il vendemmiar
con i suoi canti d'allegria
amo il vino spumeggiar
in mezzo ai canti all'osteria.
Quando penso nel mio cuor
alla mia piccola lontana
cade una lacrima dal cuor
triste risuona una campana.
Ecco l'inverno, cade la neve bianca
e bianchi i tetti i camin son lì a fumar.
Quel casolare anche di legna manca
tutto è silenzio fuori che i marosi al mar.
Amo l'onda spumeggiar
contro lo scoglio che la spezza
amo il fulmine tuonar
nel fragor della tempesta.
Quando son presso di te
mi sento il cuore in armonia
sento di amarti non so che
sento di amarti alla follia.
Or son vent'anni in questa oscura cella
dimenticato da colei che amo ancor.
Se ci ripenso io perdo la favella
con il pensar a quel mio soave amor.
Amo la notte lo ascoltar
il passo della sentinella
amo la luna salutar
quando rischiara la mia cella.
Quando penso all'avvenir
alla mia libertà perduta
vorrei baciarla e poi morir
mentr'ella dorme, a l'insaputa.
Sim Fa#7 Sim
Ecco è l'aprile, il fiore della vita
Fa#7 Sim
l'aria l'è piena o di soavi odor
Fa#7 Sim
scorgo lontano tra l'erba ch'è fiorita
Fa#7 Si
due che s'amano, sono confusi nell'amor.
O degli uccelli amo lo sgorgheggiar
Fa#7
là sugli alberi e tra la verdura
amo coi piedi calpestar
Si
quel che produce la natura.
Quando scorgo quel sentier
Fa#7
che mi conduce dov'io bramo
Si
tutti i miei sogni i miei pensier
Fa#7 Si
volano verso colei ch'io amo.
E nell'estate il caldo soffocante
nell'officina ci sta il buon lavorator
pien di fatica e di sudor grondante
mentre il borghese lui disprezza il suo sudor.
O del martello amo lo smartellar
sull'incudine nell'officina
amo il gallo canticchiar
con la sua sveglia matutina.
Quando penso che il mio ben
tra le mie braccia s'addormenta
chino il mio capo sul suo sen
vorrei saperla sempre contenta.
E nell'autunno cadono le foglie morte
le mie speranze con loro se ne van.
Vorrei morir per non veder più niente
ma poi mi pento, dico: Sarebbe una viltà.
Amo dell'uva il vendemmiar
con i suoi canti d'allegria
amo il vino spumeggiar
in mezzo ai canti all'osteria.
Quando penso nel mio cuor
alla mia piccola lontana
cade una lacrima dal cuor
triste risuona una campana.
Ecco l'inverno, cade la neve bianca
e bianchi i tetti i camin son lì a fumar.
Quel casolare anche di legna manca
tutto è silenzio fuori che i marosi al mar.
Amo l'onda spumeggiar
contro lo scoglio che la spezza
amo il fulmine tuonar
nel fragor della tempesta.
Quando son presso di te
mi sento il cuore in armonia
sento di amarti non so che
sento di amarti alla follia.
Or son vent'anni in questa oscura cella
dimenticato da colei che amo ancor.
Se ci ripenso io perdo la favella
con il pensar a quel mio soave amor.
Amo la notte lo ascoltar
il passo della sentinella
amo la luna salutar
quando rischiara la mia cella.
Quando penso all'avvenir
alla mia libertà perduta
vorrei baciarla e poi morir
mentr'ella dorme, a l'insaputa.
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Nota anche come "Il lamento del carcerato"
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