Ballata per l'ultimo nato

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Un bimbo raccoglie nel morbido viso l'amore che strappa il sorriso. La madre lo copre con oro ed argento, e muore per farlo contento. Il padre si arma per fargli di scorta, montando di guardia alla porta. Amato, protetto, coperto di lana, la vita è tenuta lontana. E passa quei giorni contento e beato perché non conosce il peccato. E niente lo sfiora e niente gli accade, nutrito soltanto di fiabe. Allora la vita ti segna la faccia, cambiandoti giorno per giorno. E ad ogni esperienza ti lascia la traccia che tu non raccogli all'intorno. Poi passano gli anni, finisce alla scuola e cambia per tutti la fola. L'amico più brutto, l'amico più bello è quello di un altro livello. E nella sua mente germoglia il pensiero, distingue già il rosso e il nero. Impara la storia, il nome dei santi, impara ad odiare i briganti. E quando il nemico verrà alla partita, la patria ti chiede la vita. La patria, la legge, la fede e l'onore è fumo che chiamano amore. Allora la vita ti segna la faccia, cambiandoti giorno per giorno. E ad ogni esperienza ti lascia la traccia che tu non raccogli all'intorno. C'è un uomo che passa su un bolide rosso, ti schizza del fango da un fosso. Se il vescovo parla in un giorno di festa, tu devi chinare la testa. Per il tuo padrone, per il tuo signore, sei merce di scarso valore. Sei forza lavoro dai piedi alla chioma, sei solo una bestia da soma. Venduta la mente per quattro parole, avuto il tuo posto nel sole. E quando tu parli non è la ragione, sei solo un juke-box a gettone. Allora la vita ti segna la faccia, cambiandoti giorno per giorno. E ad ogni esperienza ti lascia la traccia che tu non raccogli all'intorno. Hai preso una moglie, è nato un germoglio, lo guardi con tenero orgoglio. Sarà accarezzato, nutrito, difeso, quell'angelo appena disceso. Andrà alla tua scuola, avrà il tuo pensiero, berrà dal tuo stesso vangelo. E come suo padre farà la trafila, andrà ad ingrossare le fila. Avrà i suoi padroni, avrà i suoi maestri, un mucchio di sogni modesti. E come suo padre, juke-box a gettone, starà nel suo bravo cantone. Allora la vita ti segna la faccia, cambiandoti giorno per giorno. E ad ogni esperienza ti lascia la traccia che tu non raccogli all'intorno.
Informazioni

Canzone contenuta nell'album Il centro del fiume, pubblicato nel 1977. Testo di Pierangelo Bertoli e musica di Alfonso Borghi.

Fonte

Domenico Mangiardi, Pierangelo Bertoli. Un emiliano tragico non è un vero emiliano, Giunti Editore, Firenze 2006

Mario Bonanno, Rosso è il colore dell'amore. Intorno alle canzoni di Pierangelo Bertoli, Stampa Alternativa, Viterbo, 2012

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