E per la strada

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E per la strada gridavan i scioperanti; Non più vogliam da voi esser sfruttati; siam liberi, siam forti e siamo tanti e viver non vogliam di carcerati. E nelle stalle più non vogliam morir; è giunta l'ora, siam stanchi di soffrir. Ma da lontano giungono i soldati avanti tutti assieme coi padroni e contro gli scioperantì disarmati s'avanzan sguainando gli squadroni. Essi non fuggono, forti del loro ardir; i figli del lavoro son pronti anche a morir, Eppur convien restar senza dolore, pronti a soffrir la fame e ogni tormento; bisogna far tacer pur anche il cuore, di madre il puro affetto e il sentimento. Sebbene oppressi e torturati ancor, noi combattiamo sempre, combatteremo ognor. E presto il dì verrà che, vittoriosi, vedrem la redenzion nell'albeggiare; muti staran crumìri e paurosi vedendo l'idea nostra trionfare. Così il lavoro redento alfin sarà e il sol del socialismo su noi splendera
Do Sol7 E per la strada gridavan i scioperanti; Do Non più vogliam da voi esser sfruttati; Sol7 siam liberi, siam forti e siamo tanti Do e viver non vogliam di carcerati. Fa Do E nelle stalle più non vogliam morir; Sol7 Do è giunta l'ora, siam stanchi di soffrir. Ma da lontano giungono i soldati avanti tutti assieme coi padroni e contro gli scioperantì disarmati s'avanzan sguainando gli squadroni. Essi non fuggono, forti del loro ardir; i figli del lavoro son pronti anche a morir, Eppur convien restar senza dolore, pronti a soffrir la fame e ogni tormento; bisogna far tacer pur anche il cuore, di madre il puro affetto e il sentimento. Sebbene oppressi e torturati ancor, noi combattiamo sempre, combatteremo ognor. E presto il dì verrà che, vittoriosi, vedrem la redenzion nell'albeggiare; muti staran crumìri e paurosi vedendo l'idea nostra trionfare. Così il lavoro redento alfin sarà e il sol del socialismo su noi splendera
Do# Sol#7 E per la strada gridavan i scioperanti; Do# Non più vogliam da voi esser sfruttati; Sol#7 siam liberi, siam forti e siamo tanti Do# e viver non vogliam di carcerati. Fa# Do# E nelle stalle più non vogliam morir; Sol#7 Do# è giunta l'ora, siam stanchi di soffrir. Ma da lontano giungono i soldati avanti tutti assieme coi padroni e contro gli scioperantì disarmati s'avanzan sguainando gli squadroni. Essi non fuggono, forti del loro ardir; i figli del lavoro son pronti anche a morir, Eppur convien restar senza dolore, pronti a soffrir la fame e ogni tormento; bisogna far tacer pur anche il cuore, di madre il puro affetto e il sentimento. Sebbene oppressi e torturati ancor, noi combattiamo sempre, combatteremo ognor. E presto il dì verrà che, vittoriosi, vedrem la redenzion nell'albeggiare; muti staran crumìri e paurosi vedendo l'idea nostra trionfare. Così il lavoro redento alfin sarà e il sol del socialismo su noi splendera
Re La7 E per la strada gridavan i scioperanti; Re Non più vogliam da voi esser sfruttati; La7 siam liberi, siam forti e siamo tanti Re e viver non vogliam di carcerati. Sol Re E nelle stalle più non vogliam morir; La7 Re è giunta l'ora, siam stanchi di soffrir. Ma da lontano giungono i soldati avanti tutti assieme coi padroni e contro gli scioperantì disarmati s'avanzan sguainando gli squadroni. Essi non fuggono, forti del loro ardir; i figli del lavoro son pronti anche a morir, Eppur convien restar senza dolore, pronti a soffrir la fame e ogni tormento; bisogna far tacer pur anche il cuore, di madre il puro affetto e il sentimento. Sebbene oppressi e torturati ancor, noi combattiamo sempre, combatteremo ognor. E presto il dì verrà che, vittoriosi, vedrem la redenzion nell'albeggiare; muti staran crumìri e paurosi vedendo l'idea nostra trionfare. Così il lavoro redento alfin sarà e il sol del socialismo su noi splendera
Re# Sib7 E per la strada gridavan i scioperanti; Re# Non più vogliam da voi esser sfruttati; Sib7 siam liberi, siam forti e siamo tanti Re# e viver non vogliam di carcerati. Sol# Re# E nelle stalle più non vogliam morir; Sib7 Re# è giunta l'ora, siam stanchi di soffrir. Ma da lontano giungono i soldati avanti tutti assieme coi padroni e contro gli scioperantì disarmati s'avanzan sguainando gli squadroni. Essi non fuggono, forti del loro ardir; i figli del lavoro son pronti anche a morir, Eppur convien restar senza dolore, pronti a soffrir la fame e ogni tormento; bisogna far tacer pur anche il cuore, di madre il puro affetto e il sentimento. Sebbene oppressi e torturati ancor, noi combattiamo sempre, combatteremo ognor. E presto il dì verrà che, vittoriosi, vedrem la redenzion nell'albeggiare; muti staran crumìri e paurosi vedendo l'idea nostra trionfare. Così il lavoro redento alfin sarà e il sol del socialismo su noi splendera
Mi Si7 E per la strada gridavan i scioperanti; Mi Non più vogliam da voi esser sfruttati; Si7 siam liberi, siam forti e siamo tanti Mi e viver non vogliam di carcerati. La Mi E nelle stalle più non vogliam morir; Si7 Mi è giunta l'ora, siam stanchi di soffrir. Ma da lontano giungono i soldati avanti tutti assieme coi padroni e contro gli scioperantì disarmati s'avanzan sguainando gli squadroni. Essi non fuggono, forti del loro ardir; i figli del lavoro son pronti anche a morir, Eppur convien restar senza dolore, pronti a soffrir la fame e ogni tormento; bisogna far tacer pur anche il cuore, di madre il puro affetto e il sentimento. Sebbene oppressi e torturati ancor, noi combattiamo sempre, combatteremo ognor. E presto il dì verrà che, vittoriosi, vedrem la redenzion nell'albeggiare; muti staran crumìri e paurosi vedendo l'idea nostra trionfare. Così il lavoro redento alfin sarà e il sol del socialismo su noi splendera
Fa Do7 E per la strada gridavan i scioperanti; Fa Non più vogliam da voi esser sfruttati; Do7 siam liberi, siam forti e siamo tanti Fa e viver non vogliam di carcerati. Sib Fa E nelle stalle più non vogliam morir; Do7 Fa è giunta l'ora, siam stanchi di soffrir. Ma da lontano giungono i soldati avanti tutti assieme coi padroni e contro gli scioperantì disarmati s'avanzan sguainando gli squadroni. Essi non fuggono, forti del loro ardir; i figli del lavoro son pronti anche a morir, Eppur convien restar senza dolore, pronti a soffrir la fame e ogni tormento; bisogna far tacer pur anche il cuore, di madre il puro affetto e il sentimento. Sebbene oppressi e torturati ancor, noi combattiamo sempre, combatteremo ognor. E presto il dì verrà che, vittoriosi, vedrem la redenzion nell'albeggiare; muti staran crumìri e paurosi vedendo l'idea nostra trionfare. Così il lavoro redento alfin sarà e il sol del socialismo su noi splendera
Fa# Do#7 E per la strada gridavan i scioperanti; Fa# Non più vogliam da voi esser sfruttati; Do#7 siam liberi, siam forti e siamo tanti Fa# e viver non vogliam di carcerati. Si Fa# E nelle stalle più non vogliam morir; Do#7 Fa# è giunta l'ora, siam stanchi di soffrir. Ma da lontano giungono i soldati avanti tutti assieme coi padroni e contro gli scioperantì disarmati s'avanzan sguainando gli squadroni. Essi non fuggono, forti del loro ardir; i figli del lavoro son pronti anche a morir, Eppur convien restar senza dolore, pronti a soffrir la fame e ogni tormento; bisogna far tacer pur anche il cuore, di madre il puro affetto e il sentimento. Sebbene oppressi e torturati ancor, noi combattiamo sempre, combatteremo ognor. E presto il dì verrà che, vittoriosi, vedrem la redenzion nell'albeggiare; muti staran crumìri e paurosi vedendo l'idea nostra trionfare. Così il lavoro redento alfin sarà e il sol del socialismo su noi splendera
Sol Re7 E per la strada gridavan i scioperanti; Sol Non più vogliam da voi esser sfruttati; Re7 siam liberi, siam forti e siamo tanti Sol e viver non vogliam di carcerati. Do Sol E nelle stalle più non vogliam morir; Re7 Sol è giunta l'ora, siam stanchi di soffrir. Ma da lontano giungono i soldati avanti tutti assieme coi padroni e contro gli scioperantì disarmati s'avanzan sguainando gli squadroni. Essi non fuggono, forti del loro ardir; i figli del lavoro son pronti anche a morir, Eppur convien restar senza dolore, pronti a soffrir la fame e ogni tormento; bisogna far tacer pur anche il cuore, di madre il puro affetto e il sentimento. Sebbene oppressi e torturati ancor, noi combattiamo sempre, combatteremo ognor. E presto il dì verrà che, vittoriosi, vedrem la redenzion nell'albeggiare; muti staran crumìri e paurosi vedendo l'idea nostra trionfare. Così il lavoro redento alfin sarà e il sol del socialismo su noi splendera
Sol# Re#7 E per la strada gridavan i scioperanti; Sol# Non più vogliam da voi esser sfruttati; Re#7 siam liberi, siam forti e siamo tanti Sol# e viver non vogliam di carcerati. Do# Sol# E nelle stalle più non vogliam morir; Re#7 Sol# è giunta l'ora, siam stanchi di soffrir. Ma da lontano giungono i soldati avanti tutti assieme coi padroni e contro gli scioperantì disarmati s'avanzan sguainando gli squadroni. Essi non fuggono, forti del loro ardir; i figli del lavoro son pronti anche a morir, Eppur convien restar senza dolore, pronti a soffrir la fame e ogni tormento; bisogna far tacer pur anche il cuore, di madre il puro affetto e il sentimento. Sebbene oppressi e torturati ancor, noi combattiamo sempre, combatteremo ognor. E presto il dì verrà che, vittoriosi, vedrem la redenzion nell'albeggiare; muti staran crumìri e paurosi vedendo l'idea nostra trionfare. Così il lavoro redento alfin sarà e il sol del socialismo su noi splendera
La Mi7 E per la strada gridavan i scioperanti; La Non più vogliam da voi esser sfruttati; Mi7 siam liberi, siam forti e siamo tanti La e viver non vogliam di carcerati. Re La E nelle stalle più non vogliam morir; Mi7 La è giunta l'ora, siam stanchi di soffrir. Ma da lontano giungono i soldati avanti tutti assieme coi padroni e contro gli scioperantì disarmati s'avanzan sguainando gli squadroni. Essi non fuggono, forti del loro ardir; i figli del lavoro son pronti anche a morir, Eppur convien restar senza dolore, pronti a soffrir la fame e ogni tormento; bisogna far tacer pur anche il cuore, di madre il puro affetto e il sentimento. Sebbene oppressi e torturati ancor, noi combattiamo sempre, combatteremo ognor. E presto il dì verrà che, vittoriosi, vedrem la redenzion nell'albeggiare; muti staran crumìri e paurosi vedendo l'idea nostra trionfare. Così il lavoro redento alfin sarà e il sol del socialismo su noi splendera
Sib Fa7 E per la strada gridavan i scioperanti; Sib Non più vogliam da voi esser sfruttati; Fa7 siam liberi, siam forti e siamo tanti Sib e viver non vogliam di carcerati. Mib Sib E nelle stalle più non vogliam morir; Fa7 Sib è giunta l'ora, siam stanchi di soffrir. Ma da lontano giungono i soldati avanti tutti assieme coi padroni e contro gli scioperantì disarmati s'avanzan sguainando gli squadroni. Essi non fuggono, forti del loro ardir; i figli del lavoro son pronti anche a morir, Eppur convien restar senza dolore, pronti a soffrir la fame e ogni tormento; bisogna far tacer pur anche il cuore, di madre il puro affetto e il sentimento. Sebbene oppressi e torturati ancor, noi combattiamo sempre, combatteremo ognor. E presto il dì verrà che, vittoriosi, vedrem la redenzion nell'albeggiare; muti staran crumìri e paurosi vedendo l'idea nostra trionfare. Così il lavoro redento alfin sarà e il sol del socialismo su noi splendera
Si Fa#7 E per la strada gridavan i scioperanti; Si Non più vogliam da voi esser sfruttati; Fa#7 siam liberi, siam forti e siamo tanti Si e viver non vogliam di carcerati. Mi Si E nelle stalle più non vogliam morir; Fa#7 Si è giunta l'ora, siam stanchi di soffrir. Ma da lontano giungono i soldati avanti tutti assieme coi padroni e contro gli scioperantì disarmati s'avanzan sguainando gli squadroni. Essi non fuggono, forti del loro ardir; i figli del lavoro son pronti anche a morir, Eppur convien restar senza dolore, pronti a soffrir la fame e ogni tormento; bisogna far tacer pur anche il cuore, di madre il puro affetto e il sentimento. Sebbene oppressi e torturati ancor, noi combattiamo sempre, combatteremo ognor. E presto il dì verrà che, vittoriosi, vedrem la redenzion nell'albeggiare; muti staran crumìri e paurosi vedendo l'idea nostra trionfare. Così il lavoro redento alfin sarà e il sol del socialismo su noi splendera
Informazioni

Nel 1908 la provincia di Parma fu oggetto di grandi scioperi di contadini e braccianti, che furono costretti a mandare i figli ospiti presso famiglie di compagni di altre città. Il testo è ricavato da un foglio volante dell'epoca, la musica è di anonimo.

Fonte

 

AA.VV., Avanti popolo - Due secoli di popolari e di protesta civile, Roma, Ricordi, 1998

 

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