Fantozzi Antonio da Campiglia, deportato

Fantozzi Antonio da Campiglia, deportato

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Pardo Fornaciari
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Quarantaquattro, a Campiglia, di d’estate, co’ragazzi a chiacchierare Ride Marcello a una camicia nera E quello: “Il nome tuo mi devi dar" “Io resto senza se il nome a te lo do” Rabbioso il nero lo prese e l’arrestò Viene a sapere Antonio del figliolo Che l’han rinchiuso giù nella caserma Colla doppietta si move da solo Du’colpi in canna, e fa con voce ferma “Fatelo uscire o come io son qua Almeno due di voi a casa ‘un torneran” Non ebbero il coraggio di fiatare Spaventati, i fascisti di Campiglia Marcello e Antonio li lasciar andar Tornare ad abbracciare la famiglia Ma a rivalersi quelli pensavan già scarafaggi di notte si dettero da far Andaron al comando dei tedeschi Parlarono col loro caporione “Antonio torna a Genova, stiam freschi Se non gli diamo dura punizione Lasciamolo partire, l’andremo ad arrestar Gestapo con milizia, non si ribellerà” Così la sera Antonio il tornitore Dell’Ansaldo a casa si riposa E mentre il campanil batte le ore Qualcuno bussa alla porta di casa Li credeva i vicini, sicuro gli andò a aprir Invece erano i neri lo mandorno a morir Lo scherno sgangherato dei fasci Che in Maremma ‘un facevano p Con le spalle coperte dai nazisti Arroganti, durante la tortura “Un viaggio gratis ti si regalerà In treno ad Auschwitz noi ti si manderà” E l’indomani cupa fu l’aurora Che lo chiusero in un carro piombato Ma non s’arrese Antonio ed ad o biglietti scrisse, pe’esser ricordato Il deportato nel gorgo scomparì Non si sa neanche se in lager ci finì Fini, Alemanno, Matteoli, Storace Che da quegli assassini discendete Non dovrete mai più sentirvi in pace Braccati da chi di giustizia ha sete Un padre fiero il figlio sempre difenderà Soltanto un vile nero non lo può sopportar Alla storia di Antonio il tornitore Che con modesti versi qui ho cantato Inchiniamo commossi il nostro cuore Riceva il giusto ricordo ed onorato Lui fu un eroe ma dell’umanità Quello che gli si deve, noi non si scorderà
Informazioni
Ballata che narra la storia di Antonio Fantozzi, operaio maremmano, un episodio della Resistenza popolare diffusa, messo in versi da Pardo Fornaciari sull'aria dell'Addio del Batacchi
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Pardo Fornaciari
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