Ti possono interessare anche..
Tutti in doppio petto scuro,
tutti quanti con cravatta grigio-perla,
l'assemblea dei deputati, vi assicuro,
val la pena di vederla;
ciascheduno ci ha alle spalle
il quorum di cinquantacinquemila voti
che li spinge a celebrare
i riti democratici da sacerdoti.
Non esiste il mondo esterno,
non ci sono più quei trentadue milioni
con i quali si parlava
di riforme oppure di rivoluzioni;
ci son solo più le giunte,
con le commissioni e gli ordini del giorno,
come in una gabbia d'oro
che non si osa aprire per guardarsi intorno.
Ma c'è il paese reale,
fuori da quest'aria fritta,
che senza delega orale
e senza delega scritta
combatte in prima persona,
perché si sente ormai pronto
a cambiar per proprio conto
i rapporti di proprietà.
Quando accade in una fabbrica
che un operaio viene licenziato
perché ha fatto propaganda
presso i suoi compagni o perché ha scioperato,
chi sta dentro il Parlamento
può magari fare un'interrogazione,
anziché dargli una mano a dare
un calcio nel sedere del padrone.
Quando c'è la polizia che mena manganelli
in testa agli studenti,
poi c'è la magistratura
che te li condanna come delinquenti,
si fa su un'interpellanza
ai sensi delle norme già ratificate,
anziché scendere in piazza
e stare al loro fianco sulle barricate.
Però studenti e operai,
ignari del protocollo,
senza redigere mai
domande in carta da bollo,
lottano in prima persona
sui posti di lavoro,
per cambiar per conto loro
i rapporti di proprietà.
La democrazia borghese ha un vecchio trucco,
che consiste essenzialmente
Nel chiamare democratiche solo le norme
che non cambian niente
E nel consentire al popolo di usare solo quelle istituzioni
Che rafforzano di nascosto,
o almeno non infastidiscono i padroni.
Se il lavoratore crede di disporre
di una fetta di potere,
pago di quest'illusione se la piglia tutto calmo nel sedere;
ma se inventa gli strumenta per fare sul serio la democrazia,
viene chiamato sovversivo e deve fare i conti con la polizia.
Ma è ormai comune opinione
che, se si vuol cambiare,
non basta più l'elezione
di qualche parlamentare,
ma occorre che sian le masse,
senza aspettar mediatori,
a cercar di fare fuori
i rapporti di proprietà.
Non per cambiar Parlamento
ma tutta la società.
Scheda del canto
Autori testo
Anno
Lingua
Inserito da
ilDeposito
Disclaimer
I diritti del contenuto sono dei rispettivi autori.Lo staff de ilDeposito.org non condivide necessariamente il contenuto, che viene inserito nell'archivio unicamente per il suo valore storico, artistico o culturale (maggiori informazioni).
Commenti
Per inserire un commento è necessario registrarsi!