Il prezzo del mondo

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Tutto quanto ha un'etichetta con un prezzo di mercato; tutto quanto è lì che aspetta solo d'essere comprato. C'era un mondo tutto nostro destinato a tutti quanti ed adesso lo dobbiamo comperare dai mercanti. Ci han rubato tutto il mondo ch'era nostro di diritto per rivendercelo e trarne del profitto. Affittiamo il mondo ad ore da chi l'ha ridotto in pezzi: nessun pezzo ha più valore ma soltanto più dei prezzi. Eravamo tutti eguali; l'eguaglianza è andata in fumo, ci han persuasi a ricomprarla come bene di consumo. Ci han rubato l'abbondanza per rivendercela adesso sotto forma di conquista del successo. L'uomo ormai riesce a trovare qualcheduno che gli crede non per quello che sa fare ma per quello che possiede. Ci han rubato poco a poco i cervelli ed anche i cuori ci han persuasi a stare al gioco in veste di consumatori. Ci permettono soltanto di acquistare i loro doni concedendoci uno sconto se stiam buoni. Ricordiamoci che il mondo siamo noi che lo facciamo ogni giorno dando fondo alla forza che vendiamo che il denaro guadagnato per produrre il mondo tutto ci permette di comprarne solo un pezzo ch'è il più brutto. Questo vecchio mondo d'oggi riponiamolo da un canto chè non merita il più piccolo rimpianto e che il mondo torni nostro tutto quanto.
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Fausto Amodei, Canzoni Didascaliche, Dischi del Sole, 1965

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