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Quasi ventiquattr'anni di terrore
l'oligarchia di ladri e d'assassini
guidata dal brigante Mussolini
sul popolo italiano esercitò.
Manganellate, vili uccisioni,
carneficine, stupri incendi e distruzioni
poteron compiere quei ladron
in tutta Italia sventolando il tricolo.
Diceva il duce "A chi l'Italia?" - A NOI!
A NOI la vita dei suoi cittadini!
A NOI le donne belle ed i quattrini!
A NOI il diritto di gozzovigliar!
Sotto l'ammanto del tricolore
non ne potremmo sempre far d'ogni colore;
sempre godendo l'impunità
quali fedeli servitor di Sua Maestà!"
Diceva Mussolini ai suoi scherani:
"Perché l'impunità sia permanente
dovrò fascistizzare il continente
il mondo intero voglio incatenar!".
Così la lebbra fascista orrenda
fu inoculata ad altri popoli tremenda
e anch'essi il crimine e la schiavitù
glorificaron quali altissime virtù.
Ma i comunisti fieri e coraggiosi
non vollero inchinarsi agli assassini
e avvenne allor che i vari Mussolini
accesero l'incendio universal.
Inferni immensi di distruzioni,
carnificine e vittime a milioni:
ecco le gioie e le voluttà
che Mussolini regalò all'umanità.
Informazioni
Parodia della nota canzone fascista "Faccetta nera".
Fonte
Spartacus Picenus, Canti comunisti, Milano, Edizioni del Calendario del Popolo, 1967
Scheda del canto
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