La storia cantata: La morte di Carlo Giuliani
(20 Luglio 2001)
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Nessuno chieda il permesso di entrare
in una morte a vent'anni
a questo sangue in comune
a questo morire da cani
un salto veloce dai compagni
una parola dolce nel cuore
a quella lurida piazza
dove un ragazzo muore
Nessuno chieda il permesso d'entrare
in una morte a vent'anni
né sbirri né targhe o canzoni
solo quel corpo tra gas e gipponi
e quell'anima nera di noi italiani
l'impero del duce o l'impero delle televisioni
quell'infame scordare di noi italiani
quel resistere sempre di noi italiani
Nessuno chieda il permesso di entrare
in una morte a vent'anni
per ricordare un volto o una voce
per il mestiere o per posare la croce
di quell'anima nera di noi italiani
l'impero del duce o l'impero delle televisioni
quell'infame scordare di noi italiani
quel resistere sempre di noi italiani
Informazioni
"Nessuno chieda" è canzone politica fino al midollo. Lungo una tradizione che va da Joe Hill a Woody Guthrie a Ivan Della Mea: "Nessuno chieda il permesso di entrare / in una morte a vent'anni / nè sbirri né targhe o canzoni / solo quel corpo tra gas e gipponi / e quell'anima nera di noi italiani / l'impero del duceo l'impero delle televisioni". Carlo Giuliani, Genova e tutti quelli che c'erano ringraziano ancora. Pregnante. Militante. Orgogliosa. Resistente.
(Leon Ravasi, da Bielle)
(Leon Ravasi, da Bielle)
Fonte
Giaccone Stefano, CD Tra os Montes, La Locomotiva/Venus, 2006
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