Piove anche sopra il re

Piove anche sopra il re

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Piove sui cani e sopra i gatti sui prati e sui tetti e sopra all'artigiano e sotto al comodino e sopra al canapè, piove anche sopra il Re Piove sui brutti e sui belli e c'é chi ha molti ombrelli e chi non ce n'ha ma tanto che ci fa, se le gocce non sono che fuoco Se le gocce non sono che fuoco un riparo ti servirà poco servirà a ben poco l'ombrello vola in polvere il colonnello C'é chi dice che fu un attentato c'é chi dice che fu un incidente e chi dice che invece ha pagato tutto il male che ha fatto alla gente ed intanto già trema nel letto chi i dormiva su cento cuscini chi viveva di furto e delitto sulla pelle dei contadini ed é pallido come uno straccio ed é come un pulcino bagnato chi diceva che un poveraccio non avrebbe mai reclamato Nelle piazze s'innalzano spiedi nelle carceri sgozzano polli ma nei campi al canto dei galli altri uomini balzano in piedi e gia portano vanghe e forconi per cercare la chiave del mondo per scrollarsi di dosso i padroni e buttarli nel mare profondo
Informazioni

Nono brano del disco "Due stagioni" - 1977. Brano composto nel 1976 per lo spettacolo teatrale, in preparazione per quell'anno, in cui si intendeva indicare  le strategie del Potere.
La Rivoluzione arriva come una pioggia che bagna  chiunque e dappertutto... ma le gocce... sono fuoco.
Lo schema,  si articola in un crescendo  introdotto da un arpeggio di note e suoni che richiamano l'effetto pioggia e che poi diventerà temporale. Alla voce iniziale maschile segue quella femminile ed infine il coro ad esprimere il coinvolgimento dilagante con vanghe e forconi. 
La parte A, suona come una cantilena per bambini, è innocente, non indica subito cosa accada di preciso ma questa pioggia di fuoco così tintillenata sembra introdurre un clima horror sconvolgente. Col passaggio alla parte B e poi alla C in un crescendo minaccioso, diventa sempre più chiaro  chi saranno le vittime predestinate di questo straordinario fenomeno atmosferico ... ed intanto già trema nel letto chi dormiva su cento cuscini, chi viveva di furto e delitto ... ed è pallido come uno straccio ed è come un pulcino bagnato, chi diceva che un poveraccio non avrebbe mai reclamato... (dalle note del disco)

Musica e testi: Antonello Manzo e Gino Melchiorre
 

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roberto_deiana

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