Respira più piano

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Respira più piano lavora più forte ti trema la mano le ore son corte ma devi continuare a lavorare e un giorno ti potrai poi riposare sveglia diceva il maestro corri per fare più presto basta diceva anche il prete spegnevo la luce e un poco di pace avevo già Respira più piano lavora più forte ti trema la mano le ore son corte ma devi continuare a lavorare la produzione non può rallentare corri ti dice l'orario sveglia il caporeparto basta ti dice il padrone nella scuola al lavoro i comandi di sempre ascolterai Respira più piano lavora più forte gia trema la mano arriva la morte non voglio continuare eternamente ad obbedire a chi non fa mai niente basta di fare lo schiavo sveglia alziamo la testa corri facciamo la festa ai maestri di tutto, ai ruffiani ai borghesi ai baroni ai signori, agli sfruttatori di ogni occasione, abbasso il padrone gridiamolo forte, è meglio la morte che questa prigione, vogliamo il lavoro vogliamo il progresso, ma non un padrone che sempre lo stesso e prima di tutto del loro profitto dei loro interessi ci siamo noi stessi
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Quarto brano del disco "Due stagioni" - 1977, in cui sono contenute le canzoni che accompagnavano lo spettacolo teatrale "Le fabbriche bugiarde" in cui si denunciava la truffa del Piano di Rinascita per la Sardegna.
Segue lo schema alternato e contrapposto tra la parte A (contemplativa e melodica) in cui si riflette sulla nuova condizione di vita sempre più difficoltosa e la parte B più ritmata e forte in cui si ripetono gli imperativi di chi comanda tale condizione. Si aggiunge la parte C con un crescendo di intensità per esprimere il maturare della presa di coscienza. (dalle note al disco)
Testi e musica: Antonello Manzo - Gino Melchiorre

 

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roberto_deiana

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