Stornello livornese
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Riportato da Pietro Martini "Diario livornese" ed. 1961, p.30-31, che ne dice "Gruppi di giovani entravano nel caffé e sbirciato un codino o un retrogrado, gli declamavano o gli cantavano sulla ghigna questa parodia d'uno stornello a imitazione di quelli del Dall'Ongaro". L'autore visse tutta la fase repubblicano-rivoluzionaria livornese della primavera 1849, fino alla difesa del 10-12 maggio, all'ingresso degli Austroungarici in città ed alle stragi successive.
Si canta sull'aria di "E cinquecento catenelle d'oro". La "zampa di pollina" (o meglio: da pollina) è una zampa di pollo con cui si rimesta il guano del pollaio; il dindio è il tacchino. Notevole il fatto che l'aquila imperiale venga chiamata tacchino, proprio come più tardi venivan chiamati tacchini gli emblemi dell'impero italiano, sotto il fascio.
Pardo Fornaciari
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