Milano, lo sgombero di via Tibaldi
Milano, maggio/giugno 1971. I baraccati e i senza casa della metropoli lombarda occupano le case di proprietà dell'IACP (Istituto Autonomo Case Popolari) site in via Tibaldi. Nella notte fra il 6 e 7 giugno, 4000 agenti in armi sgomberano le case con la forza. La polizia attacca sparando all'impazzata un numero impressionante di candelotti lacrimogeni. Un bambino di appena sette mesi, Massimiliano Ferretti, malato di cuore ed affetto da bronchite, viene colpito dai gas lacrimogeni e, ricoverato alla clinica Mangiagalli, cessa di vivere. Lotta Continua, l’Unione Inquilini e il Collettivo Autonomo di Architettura ne fanno un caso nazionale nell’ambito della campagna di lotta per la casa, ed organizzano una manifestazione di solidarietà ai baraccati, a cui parteciparono 30.000 persone.
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