Per che ragione in Po s'è arrabbiato, ha riempito le sue valli con l'acqua alta distruggendo ponti, strade, case, piacce, coprendo città e campagne con il suo fango? La ragione è che ill Po ha visto arrivare quelli della lega, che tenevano in mano delle ampolle per portargli via l'acqua al Pian del Re ed ha preso a griadare: Chi sono 'sti idioti? "A vederli vestiti di verde, con l'armatura giocan da scemi, senza fare una piega! Va be' essere stupidi, ma con misura, "celoduri" va be', ma non come quelli della Lega" Quegli uomini verdi sono venuti sotto il Monviso con in testa un'idea dissa come un chiodo: quella di prendersi la mia acqua alla sorgente per far la cerimonia del dio Po. Sacerdoti d'una vecchia religiona pagana si sono strasformati di colpo in crociati; fin la Chiesa Cattolica Romana per loro si è venduta ai figli di Allah! Adesso per combattere il Corano, è una fissazione, è una smania: contro moschee, Maometto e maomettani sono eccitati quei gadani (fessacchiotti) della Gadania Io, parlando come Po, più di una volta ho visto gente d'ogni sorta sulle mie rive: imperatori, tiranni, patrioti, principi, baroni, soldati di tutte le bandiere. Tutti venivano con la spada, fucile e lancia per piantar sulle mie sponde il loro vessillo, d'Austria, d'Italia, Germania, Spagna e Francia con il fine di prendersi, per diritto divino, il Po. Ma, cristo, erano gente che aveva coglioni, talvolta lazzaroni, ma sempre in gamba: Visconti, Este, Gonzaga, Napoleone... nessun paragone con questa banda di "celoduru"!" È per questo, brava gente, che non è vero che il Po abbia allagato la sua pianura per questioni riguardanti tutta la terra che è bell'avvelenata, non è più pura. perchè c'è troppa immondizia nell'acqua e nell'aria, ed i montanari abbandonano le loro baite, fiumi e torrenti sono solo più d'una discarica e le opere di protezione son malfatte. Se tanta povera gente si è trovata coperta di fango le casa e la bottega la ragione sta nel fatto che il Po si è arrabbiato solo per colpa di quei "celoduri" frusti della Lega. (Traduzione di Fausto Amodei)