Il valoroso
Come l’aquila batteva le ali
nella strada
lo saluta chinandosi la gente
alle finestre.
Con gli occhi suoi scuri e abbassati
il giovane correva a precipizio.
Nei suoi occhi una nuvola,
e nel suo cuore ferro.
Il sangue scorre, ha ricoperto il sole
e la morte correva a precipizio.
Chiudono gli occhi e i cuori,
chiudono le finestre.
Poi la morte carica a cavallo
e lui sorrideva.
Chi è disceso oggi nell’Ade?
Di chi parla la gente,
perché è in tumulto?
Perché ammutoliscono i monti e i campi?
Il giovane correva a precipizio.
(Riccardo Venturi)
San don aitó phteroúgaye
sti stráta
ton gamarón’i yitoniá
sta parathýria
me hamilá ta mávra tou ta mátia
levéndis erovólaye.
Sta mátia tou éna sýnepho
mes sti kardhiá tou sídhero.
Kylái to éma, sképase ton ílio
ke o háros erovólaye.
Sphaloún da mátia ke i kardhiés
sphaloún da parathýria
metá hymái o hárondas kavála
ke kínos hamoyélaye.
Pios katevéni símera ston Adhi?
Pios kouvendiáz’i yitoniá ke
anandariázi?
Yiatí vouvénonde vouná ke kámbi?
Levéndis erovólaye.
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